Il nuovo agriturismo "Le Radici" offre ai suoi ospiti un ambiente accogliente e familiare.
APERTURA: tutto L'anno
ACCESSIBILITA': A piedi o con vetture 4X4 ,si effettua anche servizio navetta.
L'agriturismo Le Radici offre ai suoi ospiti un ambiente accogliente e familiare nella splendida Alpe di Blessagno situata in Valle Intelvi, Como.
La struttura di nuova realizzazione e' costruita con pietre del vecchio rudere e con travi in legno di castagno lavorati da abili artigiani del luogo .
APERTURA: Da Marzo al 10 di Novembre
ACCESSIBILITA': A piedi o con vetture 4X4
E' consigliata la prenotazione per pranzi e cene
Sita in localita' Alpe di Blessagno, Valle d'Intelvi, ad un'altitudine di 1100 mt.
L'Azienda agricola "Gaddi" nasce nel febbraio del 1992 per pura passione dell'allevamento di animali e amore per la natura.
L'intento di produrre prodotti biologici ed allevare animali nel pieno rispetto dei loro cicli naturali e' l'obbiettivo importante della nostra azienda .
Oltre ad avere diversi capi ovini e bovini, principalmente in azienda ci si occupa dell'allevamento della capra Verzasca, una razza non molto nota e in via di estinzione .
Il nostro allevamento e' di tipo estensivo, il territorio di pascolo e' molto vasto e utile per una sana alimentazione, varia e di scelta per l'animale. I nostri animali vengono quindi allevati allo stato brado: nel periodo estivo entrano in stalla solo per la mungitura e quando il tempo e' avverso, mentre nel periodo invernale rimangono in stalla a causa della neve ma, nelle giornate di sole quotidianamente vengono portate in zone solive per garantire loro una buona salute.
L'alimentazione invernale e' composta principalmente da fieno autoprodotto in loco ed orzo acquistato, il quale serve come integratore energetico a causa della mancanza di pascolo.
La Baita Ponaggio è situata nella stupenda Val d'Intelvi, in provincia di Como.
La baita è famosa per i suoi menu tradizionali, il clima accogliente del locale e la cortesia e competenza del personale e dei suoi gestori.
Il Ristorante offre una cucina tipica montanara in cui spiccano, tra le nostre specialità, i pizzoccheri, le rosette, le paste fresche e le zuppe calde.
Tra i nostri secondi: grigliate miste di carne, polente con vari formaggi e selvaggina, cacciatore di pollo o coniglio e tant'altro ancora, per soddisfare tutti i palati.
Sono disponibili Mountain Bike, moto e giochi per bambini.
Località Ponaggio - Ponna Superiore (CO) - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Fai la tua prenotazione al numero: 346 33 41 892 - 347 01 48 222 - 031 22 87 872
A PIEDI O IN BICICLETTA GIRA I RIFUGI PANORAMICI DEI DINTORNI DI PIGRA
ALPE DI SALA
Azienda agricola Grisoni Marco
Località Alpe di Sala a metri 1230
tel. 333 6073226
338 8925647
L'Alpe di Sala si trova in comune di Sala Comacina in una conca molto soleggiata anche d'inverno e riparata dal vento ad un'altezza di 1230 m.s..l.m..
L'alpeggio è abitato tutto l'anno compresi I invernali perchè funge anche da stalla per circa 70 capre di razza pura "Camosciata delle Alpi"
All'alpe di Sala c'è un caseificio familiare, con Bollino CEE per la produzione di formaggi di solo latte di capra che vengono venduti direttamente al pubblico (caprini, tomini, dalpeggio, caciotta)
PROPRIETA' DEL LATTE, DEI FORMAGGI E YOGOURT DI CAPRA
Pochi sanno che il latte e i formaggidi capra hanno pregi e qualità che non si trovano nel latte prodotto da altri animali. Il latte di capra è il più simile a quello materno e viene usato da molti pediatri per l'alimentazione dei neonati allergici al latte tradizionalmente usato. Il basso contenuto di colesterolopermettea coloro che hanno problemi per l'eccesso di questa sostanza, un consumo quasi illimitato dei formaggi di capra. Il latte di capra è ricco di sali minerali e divitamine (in particolare vitamina A, vitamina D e quelle del gruppo B), povero di zuccheri (tanto che è consigliato ai diabetici). Le molecole di grasso contenute sono fino a 100 volte più piccole di quelle contenute ad esempio nel latte vaccino. Per questo motivo il latte ed i formaggi di capra hanno una altissima digeribilità (non paragonabile ad altri formaggi) e sono indicatio a tutti, ma sopratutto ai neonati, ai bambini e agli anziani.
Percorso da Pigra per l'alpe di sala.
Si può percorrere sia a piedi (2,5 ore), che in bicicletta dalla funivia, che in auto fino all'Alpe di Colonno per poi proseguire a piedi. Se si possiede un piccolo fuoristrada è possibile agevolmente arrivare fino alla meta.
La strada rimane asfaltata (fate attenzione a qualche buca sparsa) fino all'Alpe di Colonno con pendenza costante. Per poi proseguire verso l'Alpe di Sala in discesa (circa 30 min a piedi).
Rimane una piccola camminata se si vuole arrivare all'Alpe di Colonno in auto, molto semplice, divertente e salubre (altezza media 1300 mt).
Adatto anche per i non più giovani e i più svogliati. Fatevi una camminata e poi abbuffatevi nei sapori di polenta uncia, brasato, capretto e gli immancabili formaggi caprini.
Marco è sempre lieto di raccontarvi buone nuove sull'Alpe e sui luoghi circostanti.
mt. 1252tel 0344-56486
rec. Priv. Tel.031-266564
Resta aperto da Pasqua ai primi di novembre da venerdì a lunedì compresi; ad agosto tutti i giorni
Al Boffalora lasciamoci trasportare dal vento… Annusando profumi e sapori gastronomici di tradizione alpina. Si mangia proverbialmente bene: piatti saporiti con contorno di polenta sapientemente limati dai tanti anni di esperienza. Accanto al menu del giorno immancabile ogni domenica un’ottima "polenta e cassoela" cucinata secondo la tradizione comasca e con la pazienza del tempo che scorre lento e preciso. Per assaggiare la polenta "uncia" invece è indispensabile prenotarsi. Ma la "polenta uncia", almeno a sentir lui, Franco Chiarini del rifugio Venini, conviene andarla a mangiare proprio al Galbiga dove Franco prepara "la migliore polenta uncia delle prealpi lombarde!". Anche qui per la "uncia" è obbligatoria la prenotazione perché Franco va a procurarsi i formaggi "giusti" direttamente negli alpeggi ciorcostanti: Alpe di Ponna, Alpe di Ossuccio, Alpe di Lenno, Alpe di Mezzegra. Sempre a disposizione invece con la polenta semplice gli affettati, salamelle, carne e formaggi. E vino buono in bottiglia, scelto apposta da produttori amici. I prezzi oscillano in entrambi i ristori citati intorno ai 10 / 20 euro. 10 euro il pernottamento al Boffalora (20 posti suddivisi in 10 camere) e 26 euro il pernottamento mezza pensione al Venini ( 20 posti suddivisi in 2 camerate)Ottimo punto di partenza per numerose passeggiate; un tempo, molti lo ricorderanno, un sentiero portava, a piedi, al Galbiga. Ora appare un po’ appannato dalle baite di costruzione più moderna che sono comparse nel corso del tempo e dall’innovazione delle strade. Il comune ha infatti asfaltato buona parte del tracciato che porta al Galbiga attraverso gli alpeggi di Ossuccio e di Lenno. La strada è carrozzabile fino al rifugio Venini, aperto nel 1992, e presto, dice il gestore, verrà asfaltato anche l’ultimo chilometro ora in selciato. Graziose anche le "bolle" dell’Alpe di Colonno , un vero e proprio laghetto circondato dai pini, e quella ad uso rurale dell’Alpe di Lenno.
Vedi anche http://www.rifugi.lombardia.it/scheda_r.asp?id=46
Rifugio Alpe di Colonno mt. 1300
A 1360 m. tra il Lario e il lago di Lugano troverete accoglienza, paesaggi imperdibili, e la cucina dello chef Mario Cadenazzi che attraverso la curata selezione di prodotti locali propone freschissimi formaggi d'alpe, conserve, torte, zuppe, polenta, e molto altro...
Da Giugno ad Ottobre aperti tutti i giorni per colazione, pranzo e cena.
Il resto dell'anno apertura nei week end e per le festività
+39 340 617 17 37
mt. 1576
GESTORE: Simone Barbetta
TEL. RIFUGIO: 034 456671
Il rifugio Venini-Cornelio è situato alla bocchetta di Galbiga. Di fronte al rifugio è piazzato un vecchio cannone, lasciato a ricordo delle passate guerre; ne sono testimoni anche le vicine trincee.
Poco più in alto c'è l'osservatorio astronomico.
Il rifugio Venini-Cornelio venne edificato per la prima volta nel 1916 come alloggiamento militare, fu trasformato in baita dopo la prima guerra mondiale e divenne sede di osservatorio della milizia contraerea negli anni della seconda guerra mondiale. Abbattuto nel dopoguerra, è stato poi ricostruito nel 1986. Data la sua posizione strategica offre ancora maggiori possibilità di sfogo ai camminatori in transito. Innanzitutto la vetta del monte, 1698 m, da cui si gode un panorama sulle alpi e prealpi dalla svizzera all’Italia di 360 gradi.
Poi la cima del monte Crocione, 1641 m, che da qui risulta agevole e comoda. Giù dal Crocione fino ai monti Nava e volendo al santuario di San Martino. A nord invece tragitti segnalati conducono verso la comunità di Bene Lario all'Alpe di Sopra (1 ora) e all’Alpe di Sotto (2 ore) oppure a Prato Verde (3 ore e mezza). Volendo si può anche scendere fino Menaggio. La prima domenica di agosto, al rifugio, viene celebrata la festa della Madonna della neve organizzata dal Gruppo Alpini di Lenno. Alla metà di ottobre invece un'altra festa con castagnata.
Il Galbiga , con il Venini d’appoggio come struttura ricettiva e ristoratrice, offre anche interessanti serate di osservazione del cielo. Nel settembre del 2001 infatti è stata terminata la costruzione dell’osservatorio astronomico, a pochi passi dal rifugio lungo la dorsale per la cima. Costato 81.931.450 delle vecchie lire, è una costruzione discreta ad impatto quasi nullo sul territorio. Da lontano, e da vicino, assomiglia molto a quei bivacchi rotondi d’alta montagna per cui non toglie praticamente nulla al paesaggio.
Come arrivare:
A Pigra prendiamo a sinistra una stradina (Via Militare) e la seguiamo ignorando alcune deviazioni.
Passiamo per l'Alpe di Colonno (m. 1322) dove c'è un posto di ristoro e una chiesetta, poi in lieve discesa arriviamo al rifugio Boffalora (m. 1252).
Qui la strada gira a sinistra e scende alla Sella di Boffalora dove nei pressi della Cappelletta degli Alpini c'è un ampio slargo (m. 1240). Volendo, è possibile parcheggiare e iniziare da qui la nostra escursione (in tal caso calcolare un'ora in più).
Continuiamo in auto. Subito troviamo un bivio e, lasciata a sinistra la strada che scende a Ponna, andiamo a destra in salita.
Superiamo le baite dell'Alpe di Ossuccio (m. 1306) e iniziamo la lunga traversata in costa della Val Perlana.
La strada è stretta e senza protezioni. Le mucche degli alpeggi gironzolano libere e spesso anche sulla sede stradale.
Contorniamo il versante orientale del monte di Lenno e raggiungiamo l'Alpe di Lenno situata alla bocchetta tra il Lenno e il Calbiga (m. 1495).
Da questo punto è sconsigliabile proseguire in macchina, sopratutto in caso di neve, perché la strada è priva di protezioni verso lo scosceso versante alla destra.
Parcheggiamo pertanto nello slargo davanti all'alpeggio e ci incamminiamo in leggera salita. La strada ha il fondo in cemento.
Dopo una curva a sinistra cominciamo a vedere il rifugio alla bocchetta tra il Calbiga e l'Alpetto e, alla sua sinistra, l'osservatorio con la caratteristica forma di igloo.
Percorriamo un tratto in piano e poi continuiamo in leggera salita ammirando il panorama sulle Alpi e su vari tratti del sottostante lago di Como. In alcuni punti sulla sinistra c'è un basso muretto di contenimento. Dopo una curva a destra la stradina diventa sterrata e, quasi in piano, arriviamo al rifugio.
Il percorso prosegue verso il Tremezzo e il Crocione: tutte le vette delle zona sono facilmente raggiungibili per cui vale sicuramente la pena di completare la nostra gita in cima ad una di esse godendo della splendido panorama sulla cerchia alpina e l'intero lago di Como.
ESCURSIONI PARTENDO DAL RIFUGIO:
* alla Vetta del Lenno (m. 1598) in ore 0.45
* alla Vetta del Calbiga (m. 1698) in ore 0.30
* alla Vetta dell' Alpetto (m. 1652) in ore 0.30
* alla Vetta del Tremezzo (m. 1700) in ore 0.45
* alla Vetta del Crocione (m. 1641) in ore 1.15 * al Rifugio Alp de Volt (m. 1340) in ore 0.40
Vedi anche: https://www.rifugi.lombardia.it/como/lenno/rifugio-venini-galbiga.html
Conosciuto già da molti lombardi se non altro per la massiccia presenza di trincee e ripari della prima guerra mondiale, poiché si snoda lungo la mitica linea Cadorna che doveva difendere il confine con la Svizzera prevedendo lungo tutto l’arco alpino e prealpino una edificazione totale di 72 km di trincee e fortini tra cui una decina di caverne e 25 000 metri quadrati di baraccamenti, 296 km di camionabili e 398 carrarecce e mulattiere, a cui deve ancora molto il turismo attuale, e infine sbarramenti e fortificazioni le cui tracce e i resti sono ancora diffusi lungo le creste di confine.
Si tratta di una vasta zona montuosa, collinare e boschiva che viene generalmente definita come "Boffalora", data la brezza che vi spira, anche se oltre all’omonimo rifugio Boffalora l’area comprende, a pochi chilometri di distanza l'uno dall’altro, anche numerosi altri punti di ristoro, alpeggi, ristoranti e il monte Galbiga col suo relativamente moderno rifugio Venini.