“Qui si fa l’Italia o si muore”
Giuseppe Garibaldi
Il 17 marzo 2011 l’Italia festeggia il suo compleanno: 150 anni di unità, rendendo omaggio a un grande condottiero che realizzò un sogno. Era il sogno di tanti che come lui hanno creduto nell’indipendenza di un’Italia unita, libera e guidata da una costituzione che sancisse l’uguaglianza nei diritti e nei doveri. Giuseppe Garibaldi, nato a Nizza il 4 luglio 1807, viene indirizzato dai genitori agli studi di legge, ma il suo spirito libero lo induce a scappare per mare.
Giovanotto intrepido e infervorato, aderisce a vari moti rivoluzionari e spesso è costretto all’esilio. Nel 1848 appoggia il re Carlo Alberto in una marcia contro l’Austria che finirà con un armistizio; la cosa però, non va a genio a Garibaldi che affronta e sconfigge gli austriaci a capo di alcuni battaglioni di volontari. Esiliato e poi richiamato dal re al comando di una guarnigione dell’esercito sardo, nel 1859 prende parte alla seconda guerra di indipendenza conquistando Varese, Como e San Fermo della battaglia.
È proprio in occasione del suo passaggio e della liberazione dei territori del basso Lario che la Società Operaia di Pigra lo nomina socio onorario; è un grande vanto per il piccolo paese che ancora conserva negli archivi la lettera di ringraziamento scritta da Giuseppe Garibaldi in persona che si dice lusingato del riconoscimento.
Solo due anni dopo, a capo di mille coraggiosi volontari riunisce tutti i regni della penisola sotto un’unica bandiera e un unico governo: la monarchia costituzionale sabauda.
Ecco l’Italia è fatta e molti sono morti: giovani che hanno dato la vita per donarci quel futuro di libertà e democrazia che anche loro desideravano fortemente.
Così, Il 17 marzo 1861 il parlamento e il re Vittorio Emanuele II proclamano ufficialmente la nascita del Regno d’Italia, e il 17 marzo 2011 i giovani italiani ricordano e ringraziano i coetanei di 150 anni fa.