Finalmente il mese della semina tanto atteso è arrivato: dalle Tartuful (patate); ai Fasoo (fagioli) col Baston (bastone); alle Burdon (rape); alle Carotul (carote) che noi, da ragazzi, rubavamo e mangiavamo; al granoturco, molto importante per le galline che per la macina; alle barbabietole per i Cunic (conigli) che tutti avevamo; all'insalata e a tante altri ortaggi.
Tutti pronti col badile a vangare, ognuno i propri pezzi di terreno che aveva (vedi foto). I campi venivano vangati dalla cima del paese fino a Purmapis, sotto la chiesa, strada mulattiera.
Quando c'erano dei campi vicini, tra un campo e l'altro si lasciava lo spazio per passare. Si vangava anche questo piccolo sentiero che segnava il confine (detto Solc) che era il più duro e ogni confinante vangava la sua metà.
Ogni zona dove si vangava o tagliava l'erba aveva ed ha un nome: Magazagnia, Forca, Serta, Crevat, Brugher, Zoc, Sotto la Chiesa, San Antoni, la Longa e Purmapis, più in giù Lumela e tanti altri ancora.
I semi delle patate, fagioli e granturco erano sempre quelli, della medesima quantità, perchè tutti li tenevano anno per anno.
Questo era quello che si faceva e che ricordo quando ero ragazzo io.
Naturalmente anche oggi ci sono ancora tanti Pigresi che coltivano l'orto anche con altre verdure, così come facciamo io e mia moglie, che tutti gli anni seminiamo fagioli col bastone e patate con le semenze tenute da parte dalla produzione dell'anno precedente.
Il mese di maggio, naturalmente, è anche un mese di preghiera dedicato alla Madonna Vergine Maria. Per tutto il mese, di sera, si faceva e si fa tutt'ora la Processione, soffermandosi e dicendo una preghiera davanti a tutte le Cappellette dove è esposta l'immagine della Madonna Immacolata.
C'è un detto Pigrese che riguarda i Pasquet (fiori che sbocciano a Pasqua – narcisi): “Al dì della Scension tuc i pasquet i và in furmigon” (il giorno dell'Ascensione i narcisi cominciano ad appassire). Questo quando le stagioni erano giuste.
Il mese di maggio è anche il mese dei bei fiori che crescevano (e crescono tutt'ora) spontaneamente sui nostri prati adornandoli coi loro deliziosi colori e profumi, come i Gratacu (crocus), le primule, le violette selvatiche, le margherite e quelli che sbocciavano sulle piante da frutto.
Testo di Eliseo Ceschina - Maggio 2010