SALI VERSO IL CIELO,
FERMATI A PIGRA,
SCOPRI QUANTO E' BELLO VEDERE IL LAGO, LE MONTAGNE
E LE STELLE LONTANO
PICCOLA GUIDA ALLA SCOPERTA DI PIGRA
STORICO VILLAGGIO ALPINO IMMERSO NELLA NATURA IN SOSPESO TRA LAGO E CIELO
(a cura dell'Associazione Amici di Pigra)
IL PAESE DI PIGRA
Territorio
Il paese si affaccia sul lago di Como a 881 metri di altezza ed e situato a NNE di Como da cui dista 34 km; è disposto su un terrazzo di roccia morenica, formatasi dall'erosione glaciale nel periodo quaternario (o neozoico) che ha dato origine alla Valle lntelvi ed ai due laghi di Como e di Lugano.
Alle: spalle del paese si erge il Monte Pasquella (m. 1331) al quale fanno corona a sinistra il Monte Luria (m. 1293), al centro il Monte Sertore (m. 1397), a destra il Monte Costone (m. 1441) detto anche Costone di Pigra ed infine, ancora più a destra, l'Alpe di Colonno (m. 1332).
Dal Monte Pasquella scendono due torrenti: il Pioò ed il Salvetta che, passando per Rovasco e Muronico, si gettano nel fiume Telo per poi finire nel lago di Como ad Argegno.
La superficie del paese è di 4,33 km2 con 247 abitanti attualmente residenti.
Data la sua particolare posizione, domina tutto il centro lago ed offre alla vista del turista un meraviglioso panorama con veduta su,Argegno, Brienno e la Valle lntelvi sul versante lacustre; sulla sponda opposta la punta di Bellagio, Lezzeno, Nesso e le catene di monti che sovrastano le due sponde del Lario. Dalla località Belvedere si può ammirare anche l'isola Comacina. Per questo motivo Pigra è denominata "Il balcone del lago di Como".
Il clima è asciutto perché il paese gode di una esposizione al sole per l'intera giornata. Tutto intorno ci sono boschi di faggi, betulle, castagni e pini mete di passeggiate con sentieri per escursioni in alta montagna.
Anticamente l’unico collegamento al paese era attraverso la mulattiera da Dizzasco, gli anziani ricordano ancora quando i ragazzi scendevano al lago per questo sentiero a piedi, qualche volta di corsa perché in ritardo, e proseguivano poi con i mezzi pubblici verso le scuole o i posti di lavoro a Como e Menaggio. ll collegamento verso la Valle era solamente attraverso il sentiero alto che portava a "Campo dei Monti".
La strada che da San Fedele porta a Pigra è stata costruita durante la guerra 1915-18 ed in origine serviva per il trasporto di armi e munizioni verso il Monte Galbiga, dove sono state edificate delle fortificazioni (linea Cadorna) per il timore di una invasione delle truppe austro-ungariche dalla parte dello Stelvio e del Tonale.
La luce elettrica in paese arrivò poco dopo, nel 1919.
Oggi si può accedere a Pigra comodamente anche per mezzo della funivia che in quattro minuti sale da Argegno.
Origini e Storia
L'etimologia del nome è incerta, come del resto anche l'origine del centro abitato.
Secondo Olivieri, studioso di toponomastica lombarda, potrebbe derivare dal latino "pigĕr, pigră", con significato di terreno lento a produrre e difficile da coltivare; oppure sempre dal latino "ăprĭcus, aprică" ovvero "esposto al sole"; mentre un'altra teoria lo accosta ad una evoluzione, ancora dal latino, di "põpŭlus", con il significato di "pioppo".
Un fattore senza dubbio rilevante è l'evoluzione del dialetto pigrese, che per cadenza del parlato e certe strutture grammaticali si distingue dal dialetto degli altri paesi della stessa Valle, segno dell'isolamento in cui la comunità contadina è vissuta fino al secondo dopoguerra per la difficoltà di comunicazioni, non solo con la Tremezzina ma anche con gli altri Comuni.
Interessante è l'uso dei soprannomi per distinguere gli abitanti, dati i frequenti casi di omonimia sia di nome che cognome.
L o stemma studiato dall'Amministrazione Civica ricorda nei monti l'altitudine del comprensorio comunale, nel lago quello di Como e nell'aquila il re dei volatili ancora presente sulle vette del comasco.
La storia del territorio è comunque legata a quella della Valle lntelvi che faceva parte integrante del contado di Como.
Fu invasa dagli Orobi, dagli Etruschi, dai Gallo-Celti, dagli lnsubri e dai Romani che hanno lasciato le proprie tracce, in nomi e costumi.
A oriente del paese in località Torre, fu costruita in epoca medievale una torre, sulle rovine della precedente romana, come punto strategico di osservazione in quanto la vista spaziava sul lago di Como da oriente a occidente. Sui questi resti, ancora visibili, venne poi costruita a metà dell'800 una villa indi decorata in stile liberty agli inizi del '900; è l'attuale Villa Peduzzi anche detta la Villa del Podestà.
Nel Xll sec. Pigra fece parte della Contea della Valle lntelvi sotto la giurisdizione di Como e nel XIV sec. fu sotto la signoria dei Visconti. Nel XV sec. la Valle lntelvi passò sotto la dominazione della famiglia Rusca e nel XVI sec. sotto la signoria di Gian Giacomo de' Medici. Divenne feudo dei Marliani nel 1583 e nel1713 passò ai Riva.
La parrocchia di Pigra, che dipendeva dalla collegiata di Santo Stefano a Montronio, nel 1486 si stacco dalla matrice e successivamente ottenne la completa autonomia.
L'Archivio parrocchiale del paese riporta il primo matrimonio registrato nel 1594, il primo decesso ed il primo battesimo nel 1640.
Nel 1706 la Valle lntelvi passo sotto la dominazione austriaca.
ln epoca risorgimentale anche la Valle lntelvi ha avuto i suoi eroi, uno fra gli altri, per Pigra, il parroco don Giuseppe Cavalli che insieme al fondatore del "Comitato Provvisorio Insurrezionale" Andrea Brenta di San Fedele ed altri valligiani, affrontarono e cacciarono gli austriaci giunti in Valle; nel 1848 si riunirono proprio a Pigra nella "Curt da Funt".
L'insurrezione però ebbe vita breve in quanto gli Austriaci ritornarono con altre truppe e riconquistarono l'intera area fucilando Brenta e mandando in esilio il parroco e gli altri patrioti.
Di altri Pigresi, oltre a don Giuseppe Cavalli, gli archivi ricordano Angelo Berini come rinnovatore del suo paese per aver costituito una Società per Assunzione di Lavori Pubblici dando lavoro agli abitanti di Pigra in opere importanti tra le quali il ponte sul Mincio a Peschiera, il ponte sul Tronto di Colonnella, il canale Cavour nella vallata della Dora Baltea e il famoso viadotto sul Tagliamento presso Pontebbe.
Da citare sono anche Salvatore Pozzi, pittore vissuto nel XVII sec., lo stuccatore Fernando Cavadini che ha modellato alcune decorazioni in stucco del soffitto della parrocchiale di S. Margherita, oltre a numerosi artigiani che seguendo le orme dei "Magistri Comacini" hanno onorato la Valle con le loro opere in palazzi e chiese d'Europa.
Popolazione: attività e situazione occupazionale
Inizialmente l'economia era sorretta dall'allevamento e dall'agricoltura, in particolare la coltivazione di cereali, ortaggi, delle rinomate rape e patate. Molto apprezzate e rano anche le castagne ed i castagneti venivano custoditi gelosamente dai proprietari per evitare che i frutti venissero rubati dai vicini. Oggi i castagni sono a disposizione dei turisti che nelle domeniche di ottobre salgono a fare passeggiate in mezzo ai boschi e tornano a casa con gli zaini pieni.
Negli ultimi decenni del 1800 si sviluppa lo spirito di solidarietà, fra le varie comunità vallintelvesi proprio a Pigra fu costruita la prima Società di Mutuo Soccorso.
Il 14 gennaio 1877 fu inaugurata da 119 soci effettivi e 25 onorari. Era l'epoca in cui non esistevano forme assistenziali o di previdenza, quindi l'ente erogava sussidi per malattia, invalidità e vecchiaia. In casi particolari di comprovata necessità, potevano essere concessi prestiti a soci, orfani e vedove dei soci.
La prima sede è stata nei locali del vecchio Municipio. Successivamente i soci, a proprie spese e con la prestazione della propria opera, costruirono la nuova sede che fu inaugurata nel 1887.
ll periodo in cui fu costruita era anche quello dei sentimenti patriottici e il Consiglio si sentì in dovere di annoverare fra i soci onorari Giuseppe Garibaldi, i! quale inviò una affettuosa lettera di ringraziamento autografata e ancora conservata con orgoglio.
Al primo piano dell'edificio si trovano i servizi cucina e bar, il salone delle feste con palcoscenico per le rappresentazioni teatrali. Nel locale venivano effettuate le assemblee nell'ultima domenica di febbraio e l'ultima di dicembre, periodo che coincideva con il ritorno al paese di tutti gli emigranti.
Al secondo piano erano ospitati l'asilo, la scuola elementare ed un'apprezzata scuola di disegno che serviva quale avviamento al lavoro di decorazione e applicazione di stucchi.
Il 1° febbraio 1903 veniva costituita la Latteria Sociale Cooperativa con lo scopo di raccogliere e provvedere alla trasformazione del latte in burro e formaggi. I locali avevano sede al piano terra della Società Operaia. I soci proprietari di mucche e capre residenti in Pigra avevano la facoltà di ricevere i prodotti finiti a compenso e in proporzione del latte consegnato, mentre la rimanenza veniva venduta alla popolazione. La latteria disponeva anche della "stalla del toro" per la monta delle mucche del paese, provvedendo al mantenimento dello stesso a proprie spese. Lo stabile ora è sede degli "Alpini di Pigra".
Alle spalle della Società Operaia, la latteria aveva la propria "nevera", l'antica ghiacciaia per la conservazione dei prodotti finiti.
In conseguenza dell'abbandono di allevamento e agricoltura la popolazione ha dovuto ricorrere all'emigrazione, più o meno temporanea.
Alla fine dell’800 la diffusa povertà del territorio ha spinto alcuni abitanti a cercare fortuna in altri paesi con destinazione soprattutto l'America (in particolare Argentina, Stati Uniti e Brasile, paesi con grandi estensioni di terre non sfruttate e necessità di mano d'opera).
L'emigrazione della seconda metà del XX secolo invece aveva come destinazione gli stati europei in crescita come Francia, Svizzera, Belgio e Germania ed era considerata da molti, al momento della partenza, come un'emigrazione temporanea, spesso solo di alcuni mesi, occasione di lavoro e guadagno per costruire un futuro migliore in paese.
L'emigrazione ha anche avuto ripercussioni sulla demografia che, in un paese piccolo, ha avuto un forte impatto. Nei primi decenni del 1900 raggiunge un picco di oltre 600 abitanti e poi una rapida discesa fino a raggiungere nel 2011 solamente 266 abitanti.
Attualmente le nuove generazioni cercano occupazione in grandi centri, ancora una buona parte lavora come frontalieri nella vicina Svizzera.
Monumenti e luoghi di interesse
Architetture religiose
La fede è sempre stata viva nella popolazione che partecipava attivamente alla vita della propria parrocchia. Le tradizioni venivano rispettate e seguite con devozione e restano impresse nella memoria delle vecchie generazioni.
Oltre alle due chiese, alcune famiglie pigresi avevano eretto delle cappelle in diversi punti del paese, per lo più nelle zone periferiche, quasi a delimitare il perimetro del borgo. (vedi piantine allegate). Alcune cappellette sono ben conservate, altre richiederebbero degli interventi di restauro.
La Parrocchiale di S. Margherita eretta nel XVI sec. domina il lago e la Valle.
E' una costruzione molto semplice, in origine di stile romanico ad una navata, nel 1757 venne ampliato il coro e verso la metà del 1800 fu portata alla forma attuale con l'aggiunta di altre due navate. Nel 1971 fu restaurata completamente ad opera degli artigiani del paese. Nel 1981 è stata rifatta la parte terminale del campanile riportandola alla forma originale.
All'interno ci sono tre tele di pittori ignoti raffiguranti Gesù Crocifisso, la gloria di S. Margherita (1700), San Tommaso ('1600) e S. Carlo Borromeo (1500 ?).
Sull'altare della navata di destra si distingue il paliotto di scagliola policroma del 1700 (attribuito ad Andrea Solari) con raffigurazione della Santa; rappresenta uno dei rari altari aventi le decorazioni in scagliola sui fianchi.
Di fronte alla chiesa i resti dell'antico battistero, poi convertito in ossario, del quale rimane solo il basamento; di fianco alla stessa il piccolo cimitero.
Santa Margherita è la patrona del Paese e viene ricordata il 20 luglio. È ancora tradizione preparare la "torta di S. Margherita" a base di pane raffermo ammorbidito nel latte, con aggiunta di uova, uvetta, zucchero e, facoltativamente, una punta di cacao amaro.
La particolarità che riguarda la chiesa è il suo posizionamento, più esterno rispetto al nucleo antico, che può essere spiegata in due modi: la vicinanza alla strada rendeva più agevole ai signori e ai membri del Clero in visita l'arrivo in chiesa senza dover attraversare i campi che fino alla metà del 1900 si estendevano proprio tra la chiesa e il borgo; inoltre, con la quasi totalità degli abitanti residenti impiegati in lavori agricoli nei campi limitrofi, era più immediato poter assistere alle messe e alle preghiere del mattino per poi lavorare la terra senza dover attraversare più volte il paese. Tuttavia, quando nel tempo delle messe diventava difficile da raggiungere, si ricorreva all'Oratorio di San Rocco per le celebrazioni più importanti.
L'Oratorio di S. Rocco è rinascimentale, costruito nel XVI secolo. L'interno è ad una nicchia a destra è collocata una statua lignea di San Rocco del 1600. La parete in fondo reca un affresco in tre quadri, vi sono raffigurati al centro la Vergine col Bambino fra San Rocco e San Sebastiano, a sinistra Santo Stefano con San Domenico che regge il modello dell'oratorio e, a destra, San Pietro Martire insieme a San Giovanni Battista.
Un'iscrizione ai piedi delle opere cita il committente Domenico Riva, l'esecutore il pittore Salvatore Pozzi e la data, 1662.
Confini recenti, stimabili nel tardo rinascimento, sono rappresentati da una serie di Cappelle votive poste nei punti più esterni del paese e attorno a luoghi di fondamentale importanza per la vita degli abitanti. Sembrano fungere da accoglienza e saluto agli ingressi principali del paese.
La cappella dell'immacolata con una cancellata i ferro battuto, si trova all'inizio della strada chi si dirama verso la Funivia e la chiesa Parrocchiale.
La cappella Vecchia della Madonna (Capéla Végia) e edificata in prossimità della chiesa parrocchiale all'inizio della mulattiera che porta a Dizzasco e verso Argegno. Ora completamente distrutta, aveva una magnifica cancellata in ferro battuto che è stata trafugata dopo il crollo.
La cappelletta di S. Antonio Abate, più in basso, ad un centinaio di metri dalla precedente, è una cappella a base quadrata con cupola dipinta a stelle costruita nel 1700. Attualmente in degrado, necessita di un intervento di restauro urgente.
La Cappella della Beata Vergine (del Doss), si trova alla fine della via Blessagno. Un affresco del tardo '500 raffigurante la Madonna con il Bambino e la scritta "Mater Misericordiae" conferma la dedica. All'interno alcuni ex-voto.
La cappella di San Giovanni Bosco è eretta sulla strada che porta a campo dei monti. Necessita di restauri.
La Cappella della Madonna del Soccorso è stata realizzata alla fine del 1700, oltre il piazzale della Società Operaia, sulla strada che porta a Corniga. Era tradizione svolgere un pellegrinag gio, a piedi, raggiungendo da qui il Santuario della Madonna del Soccorso (sopra Lenno) passando per i boschi.
Un'altra raffigurazione di arte sacra è l'affresco di Piazza Roma, il dipinto del '600 e di notevole fattura che raffigura la Sacra Famiglia con S. Giovanni Battista. Alla base dell'affresco la scritta "Santa Maria Mater Misericordiae ora pro nobis" (Santa Maria, madre misericordiosa, prega per noi). In origine erano presenti sul muro degli angioletti lignei purtroppo trafugati.
Le feste tradizionali
Le feste dei patroni S. Margherita, il 20 luglio, e S. Rocco, il 16 agosto, cadevano in un periodo in cui gli emigranti erano ancora all'estero perché rientravano a Pigra solo durante l’inverno e pertanto la vera festa veniva effettuata alla terza domenica di gennaio della durata di tre giorni: dal venerdì alla domenica.
I riti religiosi erano supportati nelle processioni e nelle necessità della Chiesa dalla "Confraternita dei Priori". La sua origine si perde nel tempo, si crede che la sua costituzione risalga al XVlll secolo. In occasione della Festa dei Priori, il Corpo Musicale doveva suonare davanti alla casa di ogni priore.
Molto sentita dal paese e ricordata con nostalgia da chi l'ha vissuta era la processione alle sette croci nella prima domenica di maggio. Era un rito propiziatorio della benevolenza divina sul pascolo e sulla campagna. Si partiva alle otto del mattino dalla chiesa parrocchiale e si faceva il percorso per raggiungere le croci (originariamente in legno e riposizionate in pietra nel 1934) che coronano il paese La processione durava tutto il giorno, una pausa intermedia per il pranzo al sacco a metà strada (Crusiapiana) e il ritorno in paese per la S. Messa. Le croci sono ancora presenti e vi è il desiderio della popolazione di ripristinare il percorso per mantenere viva la tradizione. (vedi piantina allegata)
Architetture civili
ll Borgo - ll centro storico del paese ha conservato, per buona parte, le c aratteristiche originarie stradine e scalinate con fondo in acciottolato, piccoli portici che congiungono i vicoli, le corti e le piazze. L'architettura storica locale è caratterizzata dall'abbondante uso della pietra e del legno, cioè dai materiali più facilmente reperibili in loco. Per gli acciottolati venivano raccolte le pietre levigate dai fiumi mentre gli edifici sono costruiti in Pietra di Moltrasio, materiale molto antico e apprezzalo, presente largamente su tutto il territorio lariano che ne è il tratto distintivo. ln origine i tetti erano coperti da lastre di pietra, dette piode, rimasti ancora su alcuni edifici che al tempo venivano utilizzati come stalle e fienili.
Le corti, le piazze, le fonti
La Curt da Marc la più caratteristica, era uso per le donne sedersi sulle panchine in pietra fuori delle case, all'ora di cena, per parlare del cibo preparato rivolgendo la frase di rito "Cuss’i fai ris e cussè?" (Cosa avete fatto, riso e cosa?); era un chiaro riferimento ai pochi alimenti a disposizione, oltre al riso i prodotti coltivati.
La Curt da Funt, oggi Piazza Unione e la Curt da Scoeula, oggi Piazza Libertà. In questo nucleo le case risalgono al 1750 circa e comprendevano la vecchia canonica, il vecchio Municipio, la casa del maestro e le scuole.
Il vicolo Erto, conserva la struttura originaria in sasso che circonda un cortile con arco in pietra che vi indica l'accesso. La pavimentazione sale verso la via Dossello collegando la parte alta del paese, mantenendo la mulattiera originale, ma andrebbe restaurata.
La Piazza San Rocco, con l'omonimo oratorio, si trova nel cuore del paese e costituisce il vero e proprio centro storico; di forma circolare indirizza il passante in tutte le direzioni attraverso viuzze e scalinate su cui si affacciano le tipiche case in sasso.
La Piazza della Fontana, affianca la piazza S. Rocco. La fontana (Al Panée da Sen Roc) è stata costruita nel 1919 in Pietra di Moltrasio. Al centro della stessa la statua lignea di S.Rocco realizzala da Giuseppe Spreafico nel 1858. Alle spalle della fontana la "Scala Santa" (Scalòta) raggiunge la via militare.
Piazza Roma è sempre stata il cuore pulsante di ogni attività, anche mondana.
Era il luogo di ritrovo degli emigranti prima di lasciare il paese ed anche il punto in cui si svolgevano le celebrazioni e le ricorrenze pubbliche. Nelle sere d'estate la banda del paese richiamava tutti gli abitanti e i villeggianti a far festa. Nella piazza vi era Ia sede della "Cooperativa di consumo" anche detta “Al Circul”.
La pavimentazione, ora in masselli, era un tempo un acciottolato come il resto del borgo, che essendo una caratteristica distintiva di Pigra sarebbe da ripristinare insieme alla strada che la collega al lavatoio pubblico.
Il Panèe da I'Alp (1886) era appunto il lavatoio pubblico, restaurato nel 1983. E la fontana che non è mai rimasta senz'acqua. Luogo di ritrovo e di conversazione per !e donne del paese, che, non avendo l'acqua corrente, si recavano a tutte le ore a lavare il bucato oppure semplicemente per prendere l'acqua da usare in casa. Originale la scritta sui fianchi del lavatoio "Di questo lato si lava, di questo lato si resenta". Di fronte al lavatoio si trova la "Casa Comunale" sede del Municipio.
Il Panèe da Frecia si raggiunge percorrendo la via Villaggio Alpino, collegando il centro del paese con la parte alta e la via Militare.
Il Panèe da Mezzacavala è un altro caratteristico e storico lavatoio sulla strada che porta a Corniga. Veniva utilizzato per abbeverare gli animali ma anche per lavare i panni portandoli con le gerle o a dorso di mulo.
Altri edifici Pubblici
Le scuole elementari, ora chiuse, necessitano di ristrutturazione. Hanno ospitato per alcuni anni in tempi recenti anche un negozio di alimentari e, nel cortile, qualche festa estiva all'aperto con la banda del paese. Poco più avanti, sulla strada sottostante è il monumento ai Caduti, con annuale celebrazione e processione degli Alpini di Pigra accompagnati anche dal Corpo Musicale.
La ex-Cooperativa di Consumo (il Circolo). La costruzione risale a! secolo scorso, adibita a negozio di alimentari, bar e luogo di ritrovo per tutti gli abitanti in vari contesti della vita sociale; ci si riuniva per passare i! tempo o per celebrazioni pubbliche accompagnate dalla banda e soprattutto per salutare gli emigranti che alla fine di ogni inverno si radunavano qui prima della partenza in cerca di fortuna fuori dal paese e spesso fuori dall'Italia. L'edificio è attualmente in fase di ristrutturazione, sarà il nuovo Centro di aggregazione culturale.
La Biblioteca Comunale è stata inaugurata nel luglio del 1981 su iniziativa del sig. Romolo Costa al quale è dedicata, villeggiante e appassionato di letteratura, con il sostegno dell'allora sindaco Mariano Ceschina e l'amministrazione comunale. La struttura ha sede nei locali dell'ex asilo infantile. Al patrimonio iniziale di 600 volumi donati dal suo fondatore, attraverso donazioni e acquisti, ha raggiunto nel tempo la ragguardevole cifra di 13.000 volumi di argomentazione generale e una interessante raccolta di scritti e manoscritti sulla storia e la cultura locale. ll progetto, al momento in atto, è quello di informatizzare il patrimonio e renderlo facilmente accessibile, non solo agli abitanti, ma a tutta la rete del Sistema Bibliotecario della Provincia di Como.
La società Operaia, ancora parte integrante della vita sociale del paese continua ad essere il punto di incontro per feste e manifestazioni.
All'interno, il piccolo e storico teatro è usato per incontri, assemblee dei soci e manifestazioni culturali.
Nello stabile è presente anche il museo demologico conserva e valorizza l'eredità culturale che identifica gli abitanti e li lega alla vita vissuta insieme nelle tradizioni. Sono esposti gli oggetti di arti e mestieri, oltre ai i documenti storici dell'Ente. Ancora molto sentita è la Festa della Società organizzata ai primi di agosto.
La Funivia collega il lago (da Argegno) a Pigra in 5 minuti con un dislivello di 648 metri.
Entrata in funzione nel 1972, ha aumentato l'affluenza di turisti, tra cui molti stranieri, per escursioni sui percorsi montani o semplicemente per visitare il piccolo borgo e godere del sole e della vista del lago dall'alto.
Luoghi naturali
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i percorsi e Ie escursioni sono ben tracciati e offrono numerose soluzioni al visitatore.
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il belvedere con la vista spazia su tutto il versante del ramo di Como, fino a vedere Ie cime più alte del ramo di Lecco come le Grigne e il Resegone
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la valle dei mulini
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sui monti si raggiungono i rifugi e gli alpeggi dell'Alpe di Colonno, Boffalora e Venini (anche in bike)
Enti e Servizi
AAP Associazione Amici di Pigra: organizzazione di manifestazioni, eventi culturali, progetti di divulgazione e valorizzazione del patrimonio rurale, attraverso percorsi didattici nel nucleo storico con tracciamento e mappatura dei migliori sentieri della zona.
Non ti scordar di me: associazione a scopo benefico che da oltre 20 anni lavora per i più bisognosi e contribuisce alla salvaguardia del patrimonio storico-culturale e folcloristico del paese.
Società Operaia di Mutuo Soccorso: organizzazione di eventi culturali, sociali e commemorazioni.
Gruppo Alpini di Pigra
Atelier Era Donazee: dello scultore Fabio Ceschina per l'organizzazione di mostre ed eventi artistici.
Il Centro Turistico Sociale (detto Capannone): situato nella zona meridionale del paese, in prossimità della chiesa parrocchiale, offre servizi per attività sportive e di ricreazione con annesso punto ristoro.
Il Campo Sportivo: situato nella parte alta del paese, storico luogo di ritrovo in cui ai tempi le tribune per il campo erano direttamente scavate nella roccia. Oggi area da riqualificare e riattrezzare come luogo pic nic con vista lago.
Il Ristorante "Le Lanterne" in via alla Funivia.
Il "Baretto" Bar Friends of Mountains in via alla Funivia.
Turismo
II periodo più fiorente per il turismo fu negli anni '80 con2 alberghi,5 negozi di alimentari, 4 ristoranti, 5 bar, il panificio, il macellaio e tanti altri servizi. Erano presenti 3 colonie estive che ospitavano ragazzi provenienti dalle province di Como e Milano.
Particolarmente importante è stata l'attività ricettiva attraverso l'affitto delle case di proprietà che continua ad ess ere fonte di reddito e sulla quale occorre investire per il futuro. ll turismo ha rianimato Pigra con villeggianti e visitatori da tutto il mondo anche grazie alla Funivia.
Adesso, il turismo è diventato più frammentato, le visite al paese sono frugali e giornaliere per le attività di escursionismo o mountainbike. La sfida del futuro è quella di potenziare l'offerta di accoglienza e sviluppare nuovamente un indotto economico sul settore.
Fonti raccolte nella Biblioteca Comunale, materiale a cura di: Romolo Costa, Deo Ceschina; associazioni Amici di Pigra, Società Operaia e Non ti scordar di me.
Si ringraziano i sostenitori degli Amici di Pigra
a cura dell'Associazione Amici di Pigra